Documentazione prodotta da:
Confraternita della Purificazione - Addolorata
Sede della confraternita:

Chiesa di San Domenico - Ruvo di Puglia (Ba)

Condizione giuridica:
 
Date di esistenza:
1719 -
Profilo di storia istituzionale:

Tra le confraternite ruvesi ancora esistenti quella della Purificazione–Addolorata è sicuramente la più giovane, e tuttavia le notizie relative alla sua fondazione sono molto scarse(1). Si sa che la confraternita vide la luce nel 1719 nella chiesa di San Giacomo, dove era nata e svolgeva le sue attività la confraternita di San Carlo, menzionata nella relatio ad limina del vescovo Saluzzi del 1616(2) ed in quelle del vescovo Cristoforo Memmolo del 1621 e del 1631(3). Proprio in quest’ultima relazione il vescovo del tempo accennava all’edificazione di una chiesa intitolata a San Carlo, la cui costruzione fu senza dubbio promossa e favorita dal sodalizio. Si può ipotizzare che nel 1719 questa confraternita fosse già scomparsa, oppure che fosse confluita nella nuova congregazione della Purificazione–Sant’Ignazio, artefice della cui fondazione fu il padre predicatore gesuita Domenico Bruno. Purtroppo non siamo in possesso dello statuto originario della confraternita, che con ogni probabilità fu stilato sotto la visione dello stesso Bruno: si sa soltanto che le regole furono approvate dal vescovo del tempo, Bartolomeo Gambadoro, ma le notizie a riguardo sono molto generiche. Dopo pochi anni dalla sua fondazione, il pio sodalizio si spostò in quella che oggi è la chiesa dei Santi Medici e che all’epoca era dedicata a San Luca. Questo è quanto desumiamo dalla lettura di una lapide murata nella stessa chiesa nel 1721. Dopo il 1767 (anno della cacciata dei Gesuiti dal Regno di Napoli) la confraternita fu costretta a vivere in uno stato di clandestinità pressoché totale. La situazione mutò però dieci anni dopo (1777), quando la congregazione operò una profonda modifica della propria struttura organizzativa e delle regole, e presentò una supplica per ottenere il Regio assenso allo statuto e alla sua fondazione. Il nulla osta non tardò ad arrivare da Ferdinando IV, il 30 giugno 1777, ma un dato risalta in maniera evidente: fu infatti cancellato il titolo aggiuntivo di Sant’Ignazio che identificava il sodalizio(4). Le attività di assistenza e carità venivano assolte all’interno, e si esplicavano con la visita settimanale ai confratelli in fin di vita e l’associazione del viatico. A beneficio delle anime dei confratelli defunti, poi, vi era l’obbligo di confessarsi, comunicarsi e recitare per quindici volte il rosario. Nel tempo il culto dell’Addolorata si impose gradualmente nei confronti di quello della Purificazione. Ciò è provato dal fatto che nel 1794 i confratelli, sotto il priorato di Vincenzo Tambone, raccolsero del denaro e fecero giungere da Napoli un simulacro rappresentante la Madonna Desolata, che ancora oggi viene portata in processione nel Venerdì di Passione. L’importanza della devozione alla Desolata fu sancita con l’aggiunta, nel 1833, del titolo dell’Addolorata al titolo originario, che venne approvata anche dal Papa. Nel 1810 la confraternita si trasferì dalla chiesa di San Luca prima in quella di San Domenico e poi nella chiesa della Madonna dell’Isola (oggi non più esistente) per permettere il completamento dei lavori di costruzione della facciata della chiesa di San Domenico. La congregazione fece ritorno nella chiesa dopo cinque anni e qui ancora oggi svolge le sue attività di culto. I confratelli partecipano alle processioni e alle esequie indossando un camice bianco con una fascia trasversale nera, e un medaglione rappresentante la Madonna Desolata. La confraternita non ha personalità giuridica civile ed è interna all’ordinamento giuridico ecclesiastico. L’attuale struttura amministrativa è articolata sui dettami dello statuto unico per le confraternite della diocesi, approvato dalla Consulta diocesana delle Confraternite e promulgato dal vescovo Donato Negro il 31 gennaio 2000. Il pio sodalizio cura tra gli altri il culto della Madonna del Rosario, il cui simulacro è portato in processione nell’ultima settimana di ottobre; ma sono certamente le processioni del periodo pasquale quelle che attirano il maggior numero di fedeli. La confraternita della Purificazione - Addolorata, infatti, ha il prestigioso compito di dare inizio e di concludere il ciclo di processioni della Settimana Santa a Ruvo(5): il Venerdì di Passione precedente la Domenica delle Palme viene portato in processione il simulacro della Madonna Desolata, la Vergine con il cuore trafitto ai piedi della croce(6). La domenica di Pasqua, invece, ha il culmine dei suoi festeggiamenti con la trionfale processione del Cristo Risorto. Entrambe le processioni sono curate ed organizzate dalla confraternita.

(1) Cfr. F. Di Palo, La chiesa e il convento del santissimo Rosario (S. Domenico) a Ruvo,  Fasano 1998, Schena editore,. Alle pp. 183–190, tra l’altro, è riportata la trascrizione delle regole statutarie avallate dal Regio Assenso di Ferdinando IV di Borbone il 30/6/1777
(2) Archivio Segreto Vaticano (=ASV), Congregazione del Concilio, fasc. Ruben 695 A, G. Saluzzi, Relatio 1616
(3) ASV, Congregazione del Concilio, fasc. Ruben 695 A, C. Memmolo,  Relatio 1621 e Relatio 1631
(4) Cfr. Archivio della Confraternita della Purificazione–Addolorata, Serie Atti normativi e amministrazione, b.1, fasc.1, Statuto 1777
(5) F. Di Palo, La chiesa e il convento del Santissimo Rosario, p. 160
(6) Ibidem